si, lo vendono come "motocarro moto guzzi"!
E' la versione appena prima di quello azzurro di inizio post, fatto fino a metà anni '70. La differenza più saliente sono giusto i fari anteriori tondi, che bastano però a dargli tutta un'altra personalità. Ho visto questa versione anche marchaita AMF-harley davidson.
Ecco invece un'immagine (forse l'unica reperibile in rete) del precedente macchitre:
e queste sono le sintetiche notizie che accompagnano l'immagine:
" Dagli aerei ai motocarri
Nel ventennio fascista l'Italia e, in particolare, la provincia di Varese erano diventate famose in tutto il mondo per la loro industria aeronautica. Qualcosa poi non andò per il verso giusto e le conseguenze furono tremende. La guerra mise in evidenza le lentezze del nostro progresso tecnologico ed i trattati di pace diedero una definitiva mazzata a tutto il settore. Così sin dagli inizi del 1945 fu evidente che, pur lottando per salvare la nostra tradizione aeronautica, se si volevano tenere in piedi gli stabilimenti industriali, bisognava trovare in fretta delle produzioni alternative. Fu così che nei capannoni dell'Aeronautica Macchi fece la sua comparsa il Macchitre, ovvero un motocarro a tre ruote per la cui produzione in principio vennero utilizzati materiali residuali dei mitici aerei da caccia della Macchi.
Non bello a vedersi con la sua enorme visiera metallica a protezione del davanti, ma robusto, resistente, versatile, di buon prezzo e facile manutenzione, questo motocarro divenne il simbolo dell'Italia della Ricostruzione. Era infatti la macchina ideale, sia per i privati che per le pubbliche amministrazioni, in quanto gli si potevano chiedere, nel campo del trasporto misto e dell'adattabilità, le più diverse e complesse prestazioni. Ecco alcuni esempi particolari di utilizzo per i quali il Macchitre veniva predisposto: trasporto edile con cassone ribaltabile; trasporto bevande con fianchi aperti e intelaiatura per le cassette; motoscala con una scala di 12 metri su castello girevole; motospazzatrice con serbatoio d'acqua per innaffiare e spazzolone; motobotte con un serbatoio di 1.500 litri; trasporto immondizie con cassone chiuso e sportelli scorrevoli…
Fondamentale per le casse dell'Aeronautica Macchi nel sofferto decennio in cui la tradizionale attività aeronautica restò in ombra, la produzione industriale del Macchitre venne poi affidata (1957) ad un'apposita società, la "Ing. Negri & C. S.p.a." che a sua volta venne assorbita negli anni Sessanta dalla Harley Davidson. Questa famosa ditta statunitense rilanciò la produzione del motocarro, ampliando i capannoni della Schiranna.
Restando nel settore delle tre ruote si deve infine registrare la presenza a Varese, con sede in via Pacinotti, della "Bremach S.p.a." a partire dal 1995. Anche questa azienda, il cui Amministratore Unico è il ginevrino Jean Daniel Devaud, si è specializzata nella produzione di robusti e versatili autocarri, ma anche di altri veicoli "da lavoro" ad uso industriale e commerciale"
Infine una bella notizia dopo le continue amarezze per veicoli storici che vengono dimenticati, demoliti, radiati. Meno male che ogni tanto (molto più raramente) accadono anche delle cose che ti riconciliano col mondo. Ebbene, nel mio stesso paese, l'ho conosciuto stamani, c'è un cinquantenne appassionato di motocarri aermacchi, possessore di due esemplari faro tondo (come quello grigio dell'ultimo messaggio). Uno restaurato di tutto punto, l'altro in fase di restauro. Non credevo ci fossero appassionati anche di questi mezzi (chissà che non sia l'unico o quasi..). L'ape comincia già a godere di una certa popolarità (anche troppa, con conseguenze negativissime sui prezzi), ma il folto popolo dei dimenticati richiede a piene mani l'esistenza di personaggi come questo.